domenica 6 giugno 2010

Post-Livore.

Ammettere semplicemente che si odia qualcosa, o meglio qualcuno, è cosa fin troppo facile. E’ come leggere solamente la prima e l’ultima pagina di un appassionante dossier su colui o colei che crea quest’emozione tanto carica e intrisa di risentimento . Probabilmente si ometterebbero di leggere chissà quanti particolari che darebbero ai nervi o di ricordare chissà quali gesti odiosi dimenticati, nascosti sotto mesi e mesi passati come polvere posatasi su un vecchio baule abbandonato in qualche cantina o soffitta.
L’odio è un’arte. Covarlo, farlo crescere fino a vederlo camminare da sé. Per poi vederlo allontanarsi rendendosi conto che non sarà un addio ma solamente un arrivederci alla prossima goccia, pronta a far traboccare il maledetto vaso della propria pazienza. L’odio sei tu. Tu che gli permetti di insinuarsi tra i tuoi nervi, pacati e rilassati fino all’attimo prima di spalancargli la porta della tua esistenza. Ma accidenti, nulla è così intenso.
Quindi credo che in un qualche modo debba ringraziarvi: debba ringraziare i vostri modi rozzi, i vostri pensieri antiquati, le vostre frasi scontate e banali, le vostre reazioni prevedibili e i vostri piaceri effimeri per quello che giorno dopo giorno stanno procurando al mio organismo stuprato dalle vostre cazzate e alla mia mente stanca di avervi sempre a che fare.
Non sono armato. Ma se lo fossi non ci terrei minimamente a torcere un capello a nessuno di quelli che non mi hanno fatto provare altro che odio, sarei paradossalmente più tentato di puntarlo su coloro che mi hanno dimostrato comprensione e stima. Perchè io più di loro mi faccio incazzare, io più di loro non so come comportarmi, l’unica cosa di cui sono sicuro è che non sbaglio a pensarlo. “Violenza” non vuol dire “odio”. Non sto tessendo le lodi di niente che possa procurarmi una denuncia o peggio ancora un periodo di detenzione.
Questo è solo un inno a ciò che mi smuove e ciò che la gente che sono costretto a vedere quando giro per le strade della mia città mi trasmette.Sapete, arrivare a minare totalmente un qualsiasi stimolo di interesse in una persona non è cosa da poco, ma voi, loro, chiunque si senta responsabile ce l’ha fatta e questa capacità non la invidio, sapendo che quell’abulico sono io.